Comitato di liberazione nazionale - CNL

Tipologia Fondo
Data cronica
1945-1947

Numerazione provvisoria

N. provvisorio
27

Numerazione

N. definitivo
6
Prefisso
3

Contenuto

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, i rappresentanti dei partiti antifascisti si riunirono in comitati di liberazione[1], con lo scopo di affrancare definitivamente l’Italia dai tedeschi e dalla compagine fascista che si era ricostituita nella Repubblica sociale italiana.
L’organizzazione si articolava nel territorio in comitati regionali, provinciali, comunali, rionali, aziendali e nel gennaio del 1944 il CLN centrale delegò il comitato di Milano come rappresentante dell’Italia settentrionale con la denominazione di Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia. Il CLNAI costituì un corpo militare di Volontari della libertà e strutture di governo che agissero in campo amministrativo, legislativo e giurisdizionale, in conflitto e alternativa a quelle ufficialmente riconosciute dalla Repubblica sociale. Con decreto legislativo luogotenenziale 28 febbraio 1945 n. 73, fu riconosciuto rappresentante del governo contro il nemico nella lotta che portò alla liberazione della valle padana. Il 21 giugno 1946 i CLN delle regioni settentrionali decisero di sciogliersi, i comitati mandamentali e comunali furono invitati a trasformarsi in Ufficio stralcio, a cessare ogni manifestazione di carattere politico e amministrativo, a provvedere alla definizione dei rapporti pendenti di carattere amministrativo e finanziario e a consegnare l’archivio al Comitato provinciale.
 
Il fondo è costituito dalla documentazione prodotta e raccolta dal Comitato comunale di liberazione nazionale nello svolgimento dell’attività politica e di assistenza. Si conservano nove fascicoli (bb. 1-2 e 4) e quattro registri (n. 3 e in bb. 2 e 4).


[1] G. Abbamonte, Comitato di liberazione (voce), in Novissimo Digesto italiano, III, Torino 1959.

Consistenza rilevata

Consistenza (testo libero)
3 bb.; 1 reg.